Andròn

ANDRÒN – THE BLACK LABYRINTHTitolo Originale: Andròn – The Black Labyrinth
Nazione: Italia, USA
Durata: 97 minuti
Regia: Francesco Cinquemani
Anno: 2016
Cast: Alec Baldwin, Michelle Ryan, Skin, Danny Glover, Leo Howard, Antonia Campbell Hughes, Gale Morgan Harold III, Jon Kortajarena, Mauro Conte, Korlan Madi, Alex Martin, Gaia Scodellaro, Elettra Mallaby, Clara Pasieka

Trama:

Un gruppo di persone si sveglia in una misteriosa struttura labirintica senza nessun ricordo nemmeno per quel che riguarda la propria identità. Tra enigmi, pericoli e strani incontri, i nostri protagonisti dovranno riuscire a ricordare chi sono e come sono finiti in quel posto per poi trovare una via d’uscita.

Secondo me:

Questo articolo parlerà del film solo nelle ultime venti righe. Tutto il resto è un’analisi dello stato attuale del mercato cinematografico attuale che prende spunto dal lavoro della casa produttrice di questa roba. Sentitevi liberi di saltarla dato che dico solo banalità!

Ogni volta che si parla dell’industria cinematografica italiana c’è qualcosa di nuovo di cui lamentarsi. In questo caso voglio portare un esempio produttivo che, nel bene e nel male, secondo me sta interpretando bene l’evoluzione del mercato. Parliamo del produttore Andrea Iervolino che da anni produce decine e decine di film che però, tranne rare eccezioni, sono prodotti di qualità medio-bassa. Dal 2013 Iervolino ha allargato i propri orizzonti ed, assieme alla sua partner commerciale Monika Bacardi, ha fondato AMBI Group che ha sede negli USA e produce film indirizzati al mercato internazionale e che recentemente si è aperta anche al mercato cinese con la sussidiaria AMBI-Sino. La filosofia e la strategia commerciale però non è cambiata e le produzioni targate AMBI sono ancora sinonimo di scarsa qualità ma stavolta con qualche star internazionale nel cast proprio come nel caso del film del quale dovrei parlare ma del quale c’è così poco da dire che forse è meglio divagare un altro po’ prima di entrare nel merito.
Oggi, grazie alle varie piattaforme di fruizione digitale che necessitano di numeri e novità, non è troppo difficile piazzare un film e quindi girare un sacco di roba dallo scarso valore produttivo sembra essere una strategia vincente della quale potremmo anche beneficiarne tutti dato che comunque se vengono fatti più film abbiamo più libertà di scelta e ci sarebbe anche più lavoro nell’industria cinematografica e magari ogni 100 film inutili potrebbe anche saltar fuori qualche bella sorpresa.
Se quindi vedo solo di buon occhio questa voglia di produrre tantissimi film dai bassi costi piuttosto che concentrarsi su meno film con maggiori budget, credo che oggi vi siano enormi problemi che l’industria si trova a fronteggiare. Innanzitutto nei cari e vecchi cinema non c’è spazio per tutta questa roba, soprattutto adesso dove non esistono più i cinema di seconda visione o anarchici e praticamente tutte le sale hanno una programmazione standard. Questi film quindi vanno a finire principalmente sulle piattaforme di Video On Demand (VOD) ma voglio vedere chi ha contemporaneamente l’abbonamento a Infinity, Neflix, TIM Vision, SKY, Amazon Play e TROMA NOW tutte assieme. Pertanto, dato che queste piattaforme si reggono sui numeri e sulle novità dei propri cataloghi, tenderanno ad avere film in esclusiva e quindi, se un produttore sigla un accordo commerciale con un singolo operatore, l’utente si vede preclusa la possibilità di vedere quel film a meno che non attiva un nuovo abbonamento. Ed in questo panorama l’opzione pirateria e lo streaming illegale torna decisamente più forte che in passato dato che nella stragrande maggioranza dei casi questi prodotti non vengono nemmeno rilasciati in DVD o acquistabili singolarmente. Insomma oggi il mercato cinematografico globale è più vivo che mai ma anche molto complesso e di difficile lettura. Da un lato potrebbe essere più semplice esordire per un giovane filmaker o attore, ma forse è più difficile raggiungere il pubblico che si vuole ed emergere dalla massa.

In tutto questo comunque Iervolino, Bacardi e la AMBI sembrano trovarsi a proprio agio e capaci di leggere il mercato. Con due spicci hanno prodotto questo action fantascientifico claustrofobico diretto da un esordiente Francesco Cinquemani che prende a piene mani dai vari Maze Runner, Hunger Games, The Cube e che intercetta la moda del momento dei Survival Game. Il fatto che Mafia sia il film precedente a questo sul sito è solo un caso, ma non è un caso che nel mondo stiano venendo fuori molti film di questo tipo tra i quali ad esempio 31 di Rob Zombie o il prossimo The Belko Experiment di Greg McLean ma scritto e prodotto da James Gunn.
Come detto precedentemente questo è uno di quei film dal costo misero che però vede un paio di star internazionali nel cast. In questo caso i malcapitati coinvolti in questo disastro sono Alec Baldwin e Denny Glover ai quali si affiancano una decina di sconosciuti,  ed una formidabile Skin (la cantante) al suo esordio in un lungometraggio (e si vede).
I primi minuti del film hanno già dei dialoghi abbastanza incoerenti con la situazione e che presentano le solite punzecchiature nel vano tentativo di dare uno spessore ai personaggi. Il film potenzialmente ha qualche elemento interessante quale l’enigma di determinate strutture su alcuni muri, dei tatuaggi misteriosi, i background oscuri dei protagonisti, il mondo esterno che ci viene pian piano rivelato… Ma tutto viene presentato in maniera estremamente superficiale ed alla fine la confusione regna sovrana. Si potrebbe dire che il film ha troppa carne al fuoco ma in realtà la storia sarebbe molto semplice ma il film soffre di una narrazione inutilmente contorta e concentrata in alcuni punti mentre di piattezza totale in altre. L’unica cosa da salvare sono dei combattimenti coreografati e girati abbastanza bene ma che, nella maggior parte dei casi, non hanno nemmeno motivo di esistere.

Un film davvero brutto che difficilmente sarebbe mai stato prodotto se i vari Netflix e compagnia non esistessero. Oh, almeno qualcuno lavora!

2 Responses to “Andròn”

  1. Lavorare a basso budget non è necessariamente un male, il mondo è piano di piccoli film anche con budget più risicati di questo Andron (non l’ho visto, ma parlo giudicando l’impressione datami dal trailer) che riescono a conquistarsi una loro nicchia di mercato… basta vedere il lavoro fatto negli USA dalla Blumhouse, che con budget spesso sotto il milione ha prodotto pellicole di genere notevoli come Hush, The Gallows, Insidious, fino ad arrivare ai 20000$ scarsi per il primo Paranormal Activity! Non sono venuti fuori tutti bene, ma il lavoro di posizionamento nel mercato è evidente, ed alla fine tra un horroraccio e un The Purge hanno piazzato nel mucchio anche il colpaccio di Whiplash. Il problema è trovare gente che ha idee anche non necessariamente originali, ma che sia in grado di tradurle in maniera dignitosa con intelligenza.

    • Condivido tutto quello che hai scritto e non era mia intenzione mettere in cattiva luce queste operazioni anzi tutt’altro. Se scorri un po’ il sito ti renderai conto che la maggior parte dei film presenti in elenco viene proprio da questo mondo. Ogni tanto mi piace anche parlare ed approfondire un po’ quello che sta dietro il semplice film e personalmente, nonostante la casa di produzione in esame non abbia ancora prodotto nulla di particolarmente rilevante, mi piaceva sottolineare il fatto che ci stanno provando e che si sanno muovere e questo gli permette di essere in forte crescita. Il film in questo caso era solo una scusa per parlare d’altro insomma.
      Il trailer comunque è parecchio ingannevole in questo caso!

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