Titolo Originale: Megalodon
Nazione: USA
Durata: 85 minuti
Regia: James Thomas
Anno: 2018
Cast: Michael Madsen, Ego Mikitas, Caroline Harris, Dominic Pace, Aimee Stolte, Scott C. Roe, Luke Fattorusso, Dimitry Rozental

Trama:

Un sottomarino russo intento in operazioni di spionaggio e scavi in acque territoriali americane libera per errore un Megalodon e viene attaccato. Una nave della marina americana scova il sottomarino e, ignara del pericolo, manda una squadra di recupero per capire cosa stessero facendo lì. Salvati alcuni membri dell’equipaggio russo, anche loro si troveranno faccia a faccia con il famelico predatore dell’oceano, e dovranno essere salvati a loro volta.

Secondo me:

L’uscita di The Meg (o Shark – il Primo Squalo se preferite il titolo italiano) mi aveva esaltato per la possibilità di dare nuova linfa al genere dei film di squali. Fortunatamente The Meg ha avuto un discreto successo, e quindi il genere sicuramente è ancora vivo e vegeto e pronto a partorire decine e decine di film di squali tutti uguali, per la mia enorme gioia. Il diretto Mockuster targato The Asylum di The Meg però è stato una vera delusione dato che il Megalodon in questo film è solo di contorno, per il resto siamo davanti a pura spazzatura di propaganda americana. Quello che dovrebbe vendere il film è la presenza di Michael Madsen, che in realtà appare in un ruolo marginale che potrebbe aver interpretare un qualsiasi barbone preso fuori dagli uffici della Asylum.
Il film inizia con questi russi in un sottomarino intenti a fare qualcosa di losco che vengono interrotti dal Megalodon che distrugge il loro sottomarino e li lascia in avaria. E pensi “a ecco, questo è il film dove dei cazzoni stranieri vengono salvati dagli eroi della marina americana“. No, il film è anche peggio.
Arriva il sottomarino di salvataggio, carica i russi e l’atteggiamento della comandante della squadra di recupero è fastidiosissimo con le sue domande da interrogatorio del tipo “che avete fatto per far incazzare lo squalo?” proprio mentre il loro sottomarino di recupero viene inghiottito. Ed anche questa parte potrebbe essere promettente perché i nostri protagonisti sono dentro la pancia dello squalo. E invece niente, il film è un continuo parlarsi alla radio e capire come uscire per poi partorire un piano noioso e banale che riporterà tutti (o quasi) in salvo.
Ma questa era la parte divertente del film.
Subito dopo infatti la scena si sposta all’interno della nave della marina, dove abbiamo altri interrogatori seguiti dalla fuga dei russi quindi abbiamo il solito film della Asylum con spot alle forze militari americane e con una enorme dose di patriottismo. Spero sinceramente che la difesa USA li finanzi in qualche modo.
E il Megalodon? Ogni tanto riappare, ma giusto per una scenetta nella quale ingoia due pescatori e per far sacrificare uno dei protagonisti con una frase ad effetto ed una immancabile esplosione.

Questo non è un film di squali ma un film sulla marina militare USA. E pure brutto.
E m’ha pure complicato il sito dato che abbiamo già in archivio un Megalodon.
Ed era brutto pure quello.
Ma non come questo.

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