Titolo originale: Pulgasari; 불가사리
Nazione: Corea del Nord
Durata: 89 minuti
Regia: Chong Gon Jo, Shin Sang-ok
Anno: 1985
Cast: Chang Son Hui, Ham Gi Sop, Ri Jong-uk, Gwon Ri, Yu Gyong-ae, Kenpachirô Satsuma

 

Trama:

 

In un piccolo villaggio nella Corea del Nord dell’epoca feudale la vita prosegue tranquilla tra duro lavoro nei campi e artigianato. Presto però la tirannia del governo si farà sentire e i militari pretenderanno tutto il ferro presente nel villaggio per costruire armi. I cittadini si ribellano, e tra loro c’è anche il fabbro che per questo verrà imprigionato e lasciato morire. Prima della sua fine però utilizza del riso per creare una statuetta raffigurante una specie di mostro che prende vita e crescendo diverrà un’arma micidiale affamata di ferro che combatterà assieme al popolo!

 

Secondo me:

 

Questo film l’ho guardato principalmente per due ragioni:innanzitutto perché Pulgasari è stato definito dai critici i Kaiju comunista, e in secondo luogo la storia della nascita del film è decisamente interessante. Mi dilungherò parecchio sui retroscena che hanno portato alla nascita di questo film e pertanto, se vi interessa sapere solo il mio giudizio sulla qualità del prodotto finale saltatela pure.

 

Negli anni ’70 alla guida della Corea del Nord c’era ancora il fondatore della nazione Kim II-Sung, mente suo figlio Kim Jong-Il era il Ministro della Propaganda. Da sempre grande appassionato di cinema, Kim Jong-Il decise che anche il suo Paese dovesse iniziare a produrre film che potessero non solo intrattenere il popolo e diffondere i valori della Juche nella popolazione, ma anche generare profitto con la vendita dei film all’estero. Il problema è che nella Corea del Nord i registi scarseggiavano, mentre nella Corea del Sud la tradizione cinematografica era già allora molto florida. Tra i migliori registi dell’epoca c’è Shin Sang-ok, che viene fatto RAPIRE assieme alla sua ex-moglie Choi Eun-hee, famosa attrice dell’epoca. La notizia ovviamente non venne diffusa tra la popolazione Nord-coreana, mentre fece ovviamente molto scalpore a Sud del confine!
Comunque i due prigionieri vennero accolti nel palazzo imperiale con tutti i privilegi possibili, fino a quando non tentarono di scappare… A questo punto vennero rinchiusi in carcere per 4 anni, dove subirono una “rieducazione” in chiave comunista, e usciti di lì vennero costretti a girare un numero imprecisato di film nei successivi 4 anni (7 secondo wikipedia, ma altre fonti ne citano anche 15). Di questi Pulgasari  era il più ambizioso visto l’investimento ingente di circa 2 milioni e mezzo di dollari ed è riconosciuto come il migliore, addirittura il migliore tra tutti i film di Shin Sang-ok secondo alcuni.
Il regista però non terminò le riprese di Pulgasari  dato che, proprio durante le fasi finali della produzione del film, riuscì a fuggire, lasciando l’opera incompiuta. Sarà completata da un regista del tutto sconosciuto (secondo alcune fonti sarebbe proprio  Kim Jong-Il sotto falso nome), mentre Shin Sang-ok si rifugerà negli Stati Uniti dove continuerà a lavorare in campo cinematografico con il nome di Simon Sheen.
Nonostante l’ovvia tensione che il regista si trovava a dover combattere sul set Shin Sang-ok non rinnega nessun film girato in quel periodo, dicendo che era proprio la tensione a portarlo a dare il massimo.

 

Dopo questa doverosa introduzione parlare del film vero e proprio mi risulta un po’ difficile. Pulgasari (che dovrebbe significare Immortale) è un kaiju eiga un po’ bruttino, ma che proprio grazie alla sua politicizzazione ha qualcosa che lo rende affascinante! La vittoria del popolo sul potere capitalista è infatti il tema centrale del film, ma nella seconda parte il film ci viene presentata anche un’altra visione più critica (e criptica) verso il socialismo, che può portare il popolo alla caduta. Forse proprio per questa seconda parte il film sembra che non sia mai stato proiettato in patria, mentre è stato venduto all’estero (in Giappone nel 1998, dove riscosse un buon successo, in Corea del Sud nel 2000 dove non se lo filò nessuno e negli Stati Uniti con il titolo Bulgasari).
Comunque tornando alla qualità del film questo alterna momenti più riusciti ad altri davvero noiosi e superflui. Inutile dire che le scene migliori sono quelle che contemplano la presenza di Pulgasari (soprattutto di quando è piccolo) mentre ci sono un paio di scene di canti e balli davvero bruttissime, che sembrerebbero volute da Kim Jong Il, convinto che in ogni film devono esserci scene di allegria collettiva. Anche gli scontri e le coreografie di combattimento sono ai limiti del ridicolo purtroppo.
Visivamente il film non è proprio il massimo, ma il pupazzo di gomma di Pulgasari a me piace tantissimo!

 

Il film è amato dal regista, che lo considera come il suo capolavoro. Lo spettatore comune non potrà condividere questa opinione ma, soprattutto se si pensa al contesto storico, Pulgasari ha un fascino immenso e un amante dei Kaiju non può assolutamente perderlo!

3 Responses to “Pulgasari”

  1. Pulgasari – Recensione di un film di regime nordcoreano…

    Questo film l’ho guardato principalmente per due ragioni:innanzitutto perchè Pulgasari è stato definito dai critici i Kaiju comunista, e in secondo luogo la storia della nascita del film è assurda! Mi dilungherò parecchio, perchè la storia è veramente …

  2. vorrei sapere se e possibile scaricare i film in sto sito grazie

  3. No, mi spiace. Qua non si scarica niente!

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