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Titolo Originale: Chloe & Theo
Nazione: USA
Durata: 82 minuti
Regia: Ezna Sands
Anno: 2015
Cast: Dakota Johnson, Theo Ikummaq, Mira Sorvino, André De Shields, Ashley Springer, Larry King, Eric Oram

Trama:

Theo è un Inuit che vive tra i ghiacci artici minacciati dal riscaldamento globale del pianeta. Viene scelto dagli anziani della sua comunità per parlare agli “Anziani del Sud” di una profezia riguardante il sole. Per compiere questa missione Theo verrà mandato a New York dove però dovrà vedersela con un mondo totalmente diverso da quello a cui è abituato. Fortunatamente incontrerà Chloe, una senzatetto fan di Bruce Lee che lo aiuterà nella sua missione.

Secondo me:

In questi giorni i grandi del mondo si trovano a Parigi per il COP21 con lo scopo di trovare un accordo per limitare le emissioni inquinanti e frenare il riscaldamento globale. E quindi mi sono detto: perché non proporre al mio pubblico un film su questo tema? Chloe & Theo è proprio questo ma si rivela essere un film inutile e retorico che potrebbe farvi venire voglia di bruciare copertoni e mettere il riscaldamento di casa vostra al massimo per girare in costume in pieno inverno.
A dirla tutta non avevo programmato nulla per il COP21 e, dopo mesi di totale inattività sul sito, era anche ora di parlare di qualcosa. Ho trovato questo film solo perché nutro uno strano feticismo per tutte queste comunità isolate che vivono rispettando e seguendo tradizioni tutte loro, un po’ come la Corea del Nord (l’ho buttata lì solo per linkare Pulgasari) e quindi, in una serata dedicata alla ricerca di informazioni sugli eschimesi, ecco saltare fuori questo film.
Sono un po’ arrugginito con la scrittura e quindi farò un articolo più semplice del solito descrivendo più o meno quello che avviene nel film risparmiandovi magari le parti un po’ più noiose. Pertanto quello di oggi sarà un articolo totalmente SPOILEROSO. A me comunque questo film non è piaciuto assolutamente pertanto ne sconsiglio la visione. NON andate oltre se volete comunque dare un’occhiata al film. Io vi ho avvistato.

INIZIO SPOILER

Il film si apre con le splendide immagini di Theo tra i ghiacci ed con la voce fuoricampo di Dakota Johnson (quella di 50 Sfumature di Grigio che qui interpreta Chloe) ci racconta quello che andremo a vedere. Theo viene istruito dagli anziani sulla sua missione e questa parte è recitata in lingua Inuit.  I primi minuti sono sicuramente i più belli del film, ma purtroppo ci aspettano un’altra ora e abbondante di tristezza assoluta. La scena si sposta a New York e, giustamente, Theo si trova spaesato. La sua inadeguatezza però ci viene raccontata nella maniera più banale e retorica possibile grazie a frasi fastidiose e che vogliono continuamente far sentire lo spettatore una merda perché vive nella civiltà occidentale. Vai quindi con banalità quali: i grattaceli che fanno schifo perché coprono il cielo, i marciapiedi non vanno bene perché si perde il contatto con la terra, e c’è troppa gente, e non si riesce a dormire per il rumore… A mio parere questo prendere per mano lo spettatore e spiegargli ogni cosa è una delle cose più fastidiose che un film possa fare, ma andiamo avanti.

Visto che la società occidentale è pericolosa, Theo viene avvicinato da tre loschi figuri intenzionati a derubarlo ma fortunatamente arriva Chloe la barbona a salvarlo. L’unica cosa positiva di questo personaggio è che ogni tanto fa delle citazioni di Bruce Lee. Per il resto è fastidiosissima, sempre con le sue maledettissime battute pronte e con un’aria di superiorità da eroina di ‘sto cazzo.
Theo viene accompagnato nel rifugio dei barboni (più che altro un ampio monolocale dotato anche di elettricità) dove ci sono altri due personaggi inutili: un barbone incazzuso e l’amico fedele di Chloe. Qui Theo racconta la sua missione e parte una scenetta animata terrificante su quanto è cattivo l’uomo del sud del mondo. I barboni (incazzuso escluso) cercheranno di aiutare Theo e faremo la conoscenza di un altro barbone: Mr. Sweet. Se Chloe era fastidiose questo qua è da randellate in faccia. Di tutti questi senzatetto non ci verrà raccontato quasi niente, quindi è impossibile provare un minimo di empatia per i personaggi. Ma d’altronde il film non deve parlare di tutti i problemi del mondo, meglio concentrarsi su una cosa sola.

L’obbiettivo dei barboni è far parlare Theo all’ONU ma prima devono andare a fare shopping, perché altrimenti non potrebbero farci vedere un terribile montaggio con i protagonisti che si cambiano d’abito davanti ad uno specchio. La banda di falliti si reca quindi davanti alla sede dell’ONU e, stranamente, il loro piano di far intrufolare Theo dentro il palazzo fallisce, anche se non si capisce bene come vadano le cose. Theo entra nel palazzo, parla con le guardie e per qualche motivo tutti vengono arrestati e trattati da terroristi. Si vede una strana marcia dei barboni guidata da Mr. Sweet ma non si capisce esattamente cosa sia successo. Bho, comunque Theo viene liberato da una donna che l’ha visto all’ONU e sembra intenzionata ad aiutarlo. Non sapremo mai con esattezza chi è questa donna, ci verrà solo raccontato che in passato era un medico ed in Sud-Africa ed ha visto morire un bambino di AIDS perché non è stato incluso in un clinical trial che secondo lei avrebbe potuto salvarlo ma, non sarebbe permesso fare clinical trials sui bambini perché sarebbero considerati un abuso su minori. ASSOLUTAMENTE FALSO.

Io ho appena finito un Master in Ricerca Clinica e questa frase è una vaccata colossale. Giusto per fare un esempio QUESTO è un trial in corso adesso in Botswana che viene fatto su neonati.
Dare queste informazioni false in un film che ha l’obbiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi sociali, con lo scopo di puntare il dito a caso sulle “cattivissime multinazionali farmaceutiche” dicendo vaccate è semplicemente riprovevole. Ed oggi è pure la giornata mondiale contro l’AIDS. I clinical trials hanno regole rigide e stringenti che vanno osservate con il massimo rigore o ci ritroveremo con altri casi Vannoni.
Il discorso sarebbe molto più ampio, dato che ci sono sicuramente delle criticità nel sistema, le case farmaceutiche non sono certo degli enti benefici con condotte sempre cristalline e troppo spesso i risultati dei trial non vengono pubblicate ma non è questa la sede per parlare di queste cose.
Torniamo al film.

La dottoressa si offre di aiutare Theo a parlare davanti ad un pubblico e, dopo una richiesta di quest’ultimo, decide di ospitare i barboni nel suo appartamento ed inizia una strana relazione da mamma con Chloe che addirittura ad un certo punto si incazza con la dottoressa e si chiude in camera mentre Mr. Sweet urla cercando di insegnare a Theo come si gioca a scacchi e quell’altro magia come un cinghiale. Insomma dei magnifici ospiti!
Taglio un po’ corto che mi sono rotto le scatole di scrivere di questa robaccia. La dottoressa organizza un meeting che va bene anche se Theo non si fa vedere perché preferisce fare 62 piani di scale a piedi invece che prendere l’ascensore dato che lui ama camminare. Poi arriva il finale più brutto e randomico del mondo dopo quello di Lost.

SPOILER FINITO

A me il film ha deluso moltissimo per il suo approccio molto teen movie con continue battutine spesso inadeguate e ripetitive ed i personaggi veramente troppo brutti. Il messaggio che porta con se viene indebolito da quello che viene messo in scena. Potrebbe essere definito banalmente un’occasione persa per parlare di qualcosa di importante ma, se questi temi vengono trattati in questo modo da registi-sceneggiatori snob, siamo spacciati. Risparmiate l’elettricità che avreste sprecato guardando questo abominio e andatevi a fare una passeggiata nei campi o nel parco della vostra città. Sinceramente mi spiace per il povero Theo Ikkumaq, che molto probabilmente aveva voglia di portare davvero un messaggio in favore della sua gente ed invece si è trovato coinvolto in una roba totalmente inutile e stupida.
Oh se vi può interessare c’è un cameo di Larry King nel finale.

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