ikigami
Titolo originale: Ikigami; イキガミ
Nazione: Giappone
Durata: 133 minuti
Regia: Tomoyuki Takimoto
Anno: 2008
Cast: Matsuda Shota, Emoto Akira, Sasano Takashi, Gekidan Hitori, Kanai Yuta, Tsukamoto Takashi, Fubuki Jun, Sano Kazuma, Narumi Riko, Yamada Takayuki

Trama:

In Giappone vige una legge chiamata per la prosperità nazionale che prevede di iniettare una capsula in tutti i bambini al primo anno di scuola che potrebbe portare alla morte del soggetto tra i 18 e i 24 anni. Questa legge serve a dare alla popolazione una maggior consapevolezza del valore della vita, e chi muore in questo modo è considerato un’eroe. Quelli che devono morire per il Paese vengono avvisati tramite un Ikigami (avviso di morte) ventiquattro ore prima del decesso. Fujimoto è un funzionario del governo con il dovere di consegnare gli Ikigami, che vivrà in prima persona alcune storie di persone destinate a morire, lasciandosi coinvolgere…

Secondo me:

Questo Ikigami è tratto da un manga molto bello ed apprezzato sia in Giappone che da noi. Ho letto il fumetto e lo apprezzo parecchio. Spesso però, quando si conosce un libro o un fumetto dal quale vengono tratti i film, quest’ultimo viene visto con qualche pregiudizio ma io cerco sempre di tenere le due cose distaccate perché i vari media sono profondamente diversi. Ikigami comunque ricalca abbastanza fedelmente il fumetto, (o meglio i primi numeri) raccontando le ultime 24 ore di tre giovani ragazzi e l’evoluzione di Fujimoto verso la maturazione di un pensiero proprio lontano da quello imposto dal governo. Saranno tre gli avvisi di morte consegnati e quindi ci saranno 3 storie seguite dal film. La qualità della narrazione è abbastanza altalenante anche se il film nel complesso è buono. La maturazione di Fujimoto è forse la parte meno convincente del film, infatti le scene incentrate su di lui sembrano quasi fare da collante tra un cortometraggio e l’altro, insomma non c’è la sensazione di vedere un film compatto. Le storie dei ragazzi morti però saranno invece riusciranno anche ad emozionare nonostante la breve durata ma anche in questo caso non tutte allo stesso modo.

Film drammatico e coinvolgente. Ci si appassiona a personaggi per i quali sicuramente non c’è speranza, ma che in taluni casi regalano una vita migliore a chi gli sta vicino. Forse qualcuno verserà qualche lacrimuccia, soprattutto ascoltando “freccia” (o “Michirube”), ultimo brano di un musicista al suo ultimo concerto.

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