Titolo Originale: A Floresta das Almas Perdidas
Nazione: Portogallo
Durata: 71 minuti
Regia: José Pedro Lopes
Anno: 2017
Cast: Daniela Love, Mafalda Banquart, Jorge Mota, Ligia Roque, Lília Lopes, Débora Ribeiro, Tiago Jácome

Trama:

In una remota regione del Portogallo vi è una foresta nota per essere teatro di numerosi suicidi. Ricardo è un uomo di mezza età che, a causa di numerosi incomprensioni familiari ed un trauma personale, ha deciso di farla finita. Nella foresta incontra Carolina, una ragazza giovane anch’essa intenzionata a suicidarsi ma che sembra essere stata nella foresta più volte ed è ormai un’esperta del posto. I due decidono di farsi una passeggiata prima di compiere il gesto estremo e ben presto verremo a sapere che Carolina non è solo un’innocente ragazzina affascinata dalla morte.

Secondo me:

Nel recente passato mi era arrivata un’interessante proposta di lavoro per il Portogallo ma purtroppo, dopo 4 colloqui, la cosa non è andata a buon fine. Intanto però mi ero già portato avanti con il portoghese scaricando le solite app gratuite per imparare le lingue ed integrando le lezioni con i film.
La mia tecnica di ricerca e scelta dei titoli da guardare legata totalmente al caso, mi ha permesso di superare delle barriere protettive che solitamente mi tengono lontani da film di registi esordienti girati in bianco e nero con pochi dialoghi, dato che spesso questi ragazzi appena usciti dalle scuole di cinema credono di essere il nuovo Kubrick ma spesso si avvicinano più ad essere i nuovi Ed Wood.
Alla fine questo film è la cosa migliore che sia venuta fuori dalla mia fugace storia d’amore portoghese, anche se non mi è servito molto per la lingua data appunto la scarsità dei dialoghi. L’impatto iniziale non è stato dei migliori appunto per le evidenti velleità artistico/stilistiche con le citazioni, immagini, musica ambient, ben 14 minuti di attesa per il primo dialogo…
Insomma se il film avesse avuto una durata di due ore forse l’avrei mollato e cercato qualcos’altro. Fortunatamente però le cose iniziano a farsi interessanti quando i protagonisti iniziano a conoscersi e passeggiare per il bosco incontrando dei cadaveri. Nulla di esaltante, ma almeno il film sembrerebbe poter raccontare in maniera efficace le storie dei due e la loro discesa verso la decisione di suicidarsi. Pensavo “ecco, adesso magari vedendo i resti di chi li ha preceduti i due cambiano idea e vivono tutti felici e contenti, ma essendo un film artistico/snob finirà in tragedia“. In realtà il film mi ha sorpreso prendendo una bella svolta verso la mezz’ora e trasformandosi in un thriller.
Restano alcune pecche sopratutto dovuti ancora una volta a scelte stilistiche dovute all’ambizione artistica del regista. Giusto qualche esempio costruttivo per il regista che è un esordiente ed ha evidentemente bisogno di aiuto: l’assassino che salta fuori da sotto il letto di una delle vittime è una scena visivamente bella, ma un assassino non si andrebbe a mettere sotto il letto di una vittima . Cazzo, rischia solo di essere scoperto! Allo stesso modo, se mette sotto qualcuno con la macchina, si accerta che questo sia morto, non se ne va con la radio a palla facendo finta di nulla. E se accoltella una persona non lo fa allo stomaco ma al collo, per evitare le urla.
Nonostante i difetti però il film mi è piaciuto ed anche molto.

Forse non mi ha aiutato con il portoghese e non ha cambiato la mia idea di base sui registi esordienti/snob ed i loro film in bianco e nero, ma mi ha regalato una buona serata. Bravo José Pedro Lopes!

Lascia un commento

(Il sito utilizza gli avatar di Gravatar.com)

Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.

Film per pochi is powered by WordPress · design di Gianluca Camaioni