Titolo originale: Lista de Espera
Nazione: Cuba, Spagna, Francia, Messico
Durata: 102 minuti
Regia: Juan Carlos Tabio
Anno: 2000
Cast: Vladimir Cruz, Jorge Perugorría, Thaimi Alvarino, Saturnino García, Alina Rodriguez, Antonio Valero

Trama:

Nella stazione degli autobus di una piccola cittadina cubana le corriere non arrivano e se arrivano sono piene. Così la lista delle persone in coda continua ad allungarsi. Alla notizia della rottura della coriera della stazione, il direttore decide di mandare via le persone in attesa, ma Emilio, giovane ingegnere che aveva conosciuto la bella Jacqueline, convince tutti a restare per tentare di riparare il mezzo. Ne nascerà un’opportunità per tutti i presenti di conoscersi, innamorarsi, reinnamorarsi e lavorare assieme, tanto che alla fine quasi nessuno vorrà più andare via…

Secondo me:

Lista d’Attesa è un bellissimo film metafora della situazione cubana, o meglio di quello che idealmente dovrebbe essere Cuba, con qualche velata critica alla burocrazia imposta al popolo dal socialismo. La stazione degli autobus diventa alla fine una specie di comune, dove tutti si vogliono bene e lavorano per il bene di tutti, rispettandosi a vicenda. Detto così il film sembrerebbe un pesante film di propaganda noioso e lento, mentre invece il tutto viene raccontato con molta ironia, assieme a personaggi simpatici, che sapranno farsi amare. Oltre ai protagonisti Emilio e Jacqueline, troviamo una coppia amica di Jaqueline, un falso cieco, una coppia di mezza età che ritroverà la passione, il capo della stazione, inizialmente scettico per quello che accade, ma che saprà farsi coinvolgere dall’entusiasmo dei passeggeri, un uomo grasso con una scatola misteriosa ed infine una coppia gay. Unica cosa criticabile sono le scenette del sovraintendente della stazione, che dovrebbero essere la parte più comica del film, ma che invece risultano fuori luogo.
Il finale del film mi ha lasciato un pò perplesso, avrei preferito fosse diverso…

Commedia divertente che però lascia ampio spazio alle riflessioni. Non so se i nazi-fascisti la apprezzeranno, e forse e meglio guardare il film senza spirito politico…

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