silent night deadly night 4

Titolo Originale: Silent Night, Deadly Night 4: Initiation
Nazione: USA
Durata: 86 minuti
Regia: Brian Yuzna
Anno: 1990
Cast: Clint Howard, Neith Hunter, Marjean Holden, Tommy Hinkley, Reggie Bannister, Allyce Beasley, Maud Adams

Trama:

Kim lavora ad un giornale ma con un ruolo molto marginale. Sogna di fare la reporter e, contro il parere del proprio capo, si mette ad indagare sulla strana morte di una ragazza che sembra aver preso fuoco per autocombustione e poi è caduta da un palazzo. Durante le sue indagini entra in una libreria per acquistare un libro sull’autocombistione e fa amicizia con la proprietaria del negozio Fima, che regala a Kim anche un libro dal titolo “Initiation of the Virgin Goddess” e inviterà la ragazza ad un pic-nic tra donne. Da quel giorno la vita di Kim cambierà radicalmente.

Secondo me:

Questo quarto capitolo della saga di Silent Night, Deadly Night non c’entra assolutamente nulla con gli altri film. La storia della famiglia Chapman è finita con il film precedente e anche nel terzo episodio la scelta di ripescare Ricky come assassino era quantomeno discutibile. Qui però non c’è assolutamente nessuna connessione con gli altri film, se non in una breve scena nella quale in una tv vengono mostrate alcune immagini di Silent Night, Deadly Night 3 (scena che richiama anche il secondo film, nel quale Ricky porta una ragazza al cinema a vedere un film con un babbo natale assassino).
Qua si parla invece di una setta di femministe incazzate con qualche potere magico (forse), allucinazioni, insetti giganti e autocombustione. Un bel calderone di stupidaggini per un film che poteva essere l’esempio del film trash e invece è solamente un piccolo horror brutto ma non troppo. Nessun pazzo che va in giro ad uccidere gente ma delle femministe che cercano di far diventare Kim una di loro eseguendo il rituale di iniziazione che da origine al titolo.
Chiarito quindi che questo film non ha nulla a che spartire con i precedenti passiamo un attimo all’analisi del film. In cabina di regia questa volta c’è Brian Yuzna, una legenda del cinema indipendente horror americano, famoso per film come Re-Animator 2 e 3 e Society. Questo quarto capitolo di Silent Night, Deadly Night però non è certo tra i suoi lavori più memorabili, anche se in fin dei conti non è nemmeno poi tanto brutto come film.
Nonostante la storia sia terribile ed inutilmente ingarbugliata, tra un’allucinazione e l’altra, qualche insetto gigante ed un bel po’ di puttanate, il film si lascia quasi guardare. Scrivo quasi perché comunque personalmente ho dovuto lottare duramente con le mie palpebre per arrivare alla fine, ma almeno non l’ho dovuto vedere in due parti come accaduto con il terzo. Si fosse chiamato in un altro modo però sarei stato più felice perché questo film di Silent Night, Deadly Night non ha proprio nulla! Come succede spesso con le saghe horror storiche quindi questo è un film low budget destinato all’home video ma a differenza di un Hellraiser 6 o un Venerdì 13 parte VII (i numeri sono del tutto casuali) questo non ha nulla a che fare con i predecessori e potrebbe tranquillamente essere considerato un film a parte.
Ho apprezzato più questo film qua rispetto a Silent Night, Deadly Night 3 ma è un pò come scegliere di bere latte scaduto da 1 settimana (questo) o da 3 settimane (il terzo). Resta quindi un trituramento di coglioni che si dimentica in un paio d’ore (a meno che non siate Yuzna-feticisti) con qualche alto dovuto principalmente ai viscidi vermoni o ad una particolare scena di uno scarafaggio gigante che entra nell’inquadratura in maniera discreta, nemmeno fosse un tecnico che entra in campo durante le riprese.

Nella mia personale classifica di gradimento della serie Silent Night, Deadly Night questo si mette sul gradino più basso del podio scavalcando il terzo episodio. Resta comunque da capire per quale cavolo di motivo faccia parte di questa saga. ($$$)

Silent Night Deadly Night 3

Titolo Originale: Silent Night, Deadly Night III: Better Watch Out!
Nazione: USA
Durata: 90 minuti
Regia: Monte Hellman
Anno: 1989
Cast: Samantha Scully, Bill Moseley, Laura Harring, Richard Beymer, Robert Culp, Richard N. Gladstein, Eric DaRe

Trama:

In un ospedale vengono condotti esperimenti psichici per collegare telepaticamente la mente di una ragazza cieca, Laura, e di Richard (Ricky) Caldwell, pluriomicida in coma da 6 anni dopo aver subito anche una parziale ricostruzione in laboratorio del cervello. La connessione mentale con Laura risveglierà Ricky dal coma la vigilia di Natale, e lui ricomincerà ad uccidere ossessionato dalla povera ragazza mentre questa, asseime al fratello e alla ragazza del fratello andranno a cena dalla nonna.

Secondo me:

Ed eccoci arrivati al terzo capitolo della saga di Silent Night, Deadly Night che come ogni saga horror lunga che si rispetti inizia a diventare davvero inguardabile.
Il primo film era uno slasher simpatico e divertente, il secondo un inutile riassunto del primo con qualche scenetta divertente nel finale, questo terzo capitolo è invece abbastanza terribile. Di solito accetto le stupidaggini nei film se questo alla fine mi diverte, in questo caso però è stato difficile guardare il film senza addormentarmi, alzarmi per fare una passeggiata o guardare facebook ogni 2 minuti per cui non mi va bene nulla. Questo articolo sarà dunque più un elenco delle vaccate del film e sicuramente conterrà spoiler, ma visto che parliamo di un film di merda me ne frega poco. Iniziamo con l’elenco:

– Com’è possibile che Ricky sia in coma ed abbia avuto bisogno di una chirurgia al cervello? Insomma se avete visto il secondo film sapete come finisce;
– La telepatia. Ok, magari volevano fare una storia un pò particolare, ma questa roba non c’entra nulla con l’atmosfera della saga e alla fine potevano inventarsi decine di altri modi per legare la protagonista femminile a Ricky;
Ricky si sveglia dal coma e subito uccide una persona dato che notoriamente dopo 6 anni di coma nessun muscolo è atrofizzato, le ossa sono solidissime e il paziente non necessita alcuna terapia per potersi muovere; va in reception e ne uccide un altra. La sensazione che lasciano le immagini è quasi di indifferenza, come se Ricky ed il suo cervello esposto racchiuso in campana di vetro non venissero notati e le urla non udite;
– I ragazzi sono partiti da un pezzo per casa della nonna ma Ricky arriva prima, viene accolto in casa forse a causa dell’arteriosclerosi della vecchia che gli da anche da mangiare. Poi i due spariscono, arrivano gli altri e si preoccupano molto relativamente della scomparsa della vecchia. La più preoccupata è la cieca che si rende conto che in casa della nonna la poltrona è spostata di una decina di centimetri dal suo posto abituale e che manca una sua foto. Ok, è cieca ma è vissuta lì quindi saprà la disposizione di mobili e cazzi vari. Ma cazzo, la poltrona è spostata di un palmo! Perchè hanno messo una scena così?
– Mi sono rotto il cazzo, cito giusto un altro pò di vaccate in ordine sparso: il rosso che fa incazzare un’altra volta; porta di carta che si buca con una semplicità imbarazzante ma che un paio di scene dopo è perfettamente integra per poi tornare ad essere rotta; sbirro che deve andare a fermare un pazzo criminale in una lotta contro il tempo ma si ferma a pisciare in strada; apparizzione mistica della vecchia; un tizio che non sia possibile che sia rimasto in vita dopo un’aggressione, si ripresenta come salvatore della patria e fa una grossa figura di merda; sbirro che vede un uomo rantolare a terra e invece di chiamare immediatamente un’ambulanza gli fa un mezzo cazziatone ad effetto…

Dopo l’elenco delle vaccate parliamo un attimo dei vari attori. C’è una scena memorabile nella quale Ricky sfonda una porta con un braccio e afferra Laura Harring (unica a salvarsi del cast e l’unica a mostrarci le Tette®. Nota tra l’altro per Munholland Drive e Inland Empire). Bene in questa scena c’è l’Holy Shit peggiore di sempre detto dal fratello di Laura e ragazzo della Harring: un inguardabile tipo riccio interpretato da Eric DaRe che sembra quasi non interessarsi alla cosa (e tra l’altro tutta la scena è molto discutibile ma lasciamo stare). La protagonista Laura è una maschera di cera, e dispiace vedere in un film così un grande come Bill Moseley, volto ricorrente di numerosi horror quali La Casa dai 1000 Corpi, Non Aprite Quella Porta 2 e 2001 Maniacs. Interpreta Ricky al posto di Eric Freeman che era l’unica cosa per la quale valeva la pena guardare il secondo film della saga.
Ultima nota per questo terribile film per il quale ho già scritto troppo: il detective è interpretato da Richard N. Gladstein che è anche il produttore di questo e dei successivi film. Con i suoi discorsi inutili in macchina e il suo atteggiamento saccente contribuisce enormemente a rendere il film ancora più noioso di quello che poteva essere.

Terzo capitolo che sembra aver toccato il fondo. Riusciranno Silent Night, Deadly Night 4 e Silent Night, Deadly Night 5 a fare peggio?

Titolo Originale: Silent Night, Deadly Night Part 2
Nazione: USA
Durata: 88 minuti
Regia: Lee Harry
Anno: 1987
Cast: Eric Freeman, James L. Newman, Elizabeth Cayton, Jean Miller, Nadya Wynd, Kenneth Brian James

Trama:

Richard (o Ricky) viene interrogato da uno psicologo in quella che sembra essere la sala per interrogatori di un commissariato. Parla della sua vita difficile raccontando della morte dei suoi genitori avvenuta per mano di un pazzo vestito da Babbo Natale quando lui era ancora in fascie, della sua infanzia all’orfanotrofio e soprattutto di suo fratello che ad appena 18 anni diventa un pazzo assassino vestito anche lui da Babbo Natale. La sua vita però potrebbe prendere una svolta positiva quando viene adottato da una famiglia, ma ben presto inizierà a manifestare segni di squilibrio…

Secondo me:

Secondo capitolo della saga Natalizia scelta da FilmPerPochi.
Silent Night, Deadly Night Part 2 è il sequel diretto di Natale di Sangue, ma stavolta il protagonista per ovvie ragioni non è più Billy ma il fratellino Ricky che nel precedente film avevamo visto solo di sfuggita. Se Il primo film aveva il suo punto di forza nella prima parte narrativa e descrittiva, qui si potrebbe iniziare a guardare il film dopo una quarantina di minuti e non cambierebbe nulla. Nei primi quaranta minuti infatti c’è solo un enorme riassunto del primo film inframezzato da qualche scambio di battute tra Ricky e il dottore. Una roba che potrebbe durare un 5 minuti scarsi qui si protrae all’infinito, sembra di vedere una di quelle puntate di spezzoni di una serie animata.
Dopo avrci riflettuto un pò sono arrivato alla conclusione che per spiegare l’inserimento di questi 40 minuti possono esserci solo 2 spiegazioni valide:

– Vista la protesta dei bigotti americani il primo film fu visto da poche persone nel Paese e i produttori del sequel hanno voluto fottere i bigotti e mostrare il primo film con questo terribile espediente;

– A fine riprese in sala di montaggio forse si sono accorti di avere un film di un’oretta scarsa ed hanno deciso di allungare il brodo con il primo film per ottenere un minutaggio adeguato.

Ma dopo questa inutile prima parte finalmente le cose iniziano a farsi interessanti e vediamo, sempre con l’espediente del racconto allo psicologo, come cresce in Ricky la voglia di emulare il fratello. Il film però non decolla dato che la maturazione psicologica del personaggio è pessima. In pratica vede roba rossa e si incazza. Ma veramente? Bruttissimo. Anche le morti sono spesso stupide, anche se una di queste è diventata in tempi recenti un fenomeno di Internet (fonte: Wikipedia) CLICCATE QUI per vedere la scena incriminata! Lo sguardo e la recitazione esagerata di Ricky inatti sono le uniche cose che potrebbe strappare qualche sorriso.

Sequel che non rende giustizia al primo episodio. Forse alla fine delle due motivazioni scritte sopra per giustificare i primi 40 minuti nessuna delle due è vera. La realtà forse è che mancavano le idee, non resta che sperare che la saga non continui a peggiorare con Silent Night, Deadly Night III: Better Watch Out! 

Titolo Originale: Silent Night, Deadly Night
Nazione: USA
Durata: 79 minuti (85 integrale)
Regia: Charles E. Sellier Jr.
Anno: 1984
Cast: Lilyan Chauvin, Gilmer McCormick, Linnea Quigley, Will Hare, Toni Nero, Robert Brian Wilson, Britt Leach

Trama:

La vigilia di Natale del 1971 Billy, i suoi genitori ed il fratellino vanno a far visita al nonno in una clinica psichiatrica. L’uomo sembra non parlare ma quando viene lasciato solo con Billy racconta al ragazzino una spaventosa storia su Babbo Natale. Mentre la famiglia sta tornando a casa, incontrano sul ciglio della strada un uomo veatito proprio da Babbo Natale. Mentre Billy, ancora scosso dalla storia narratagli del nonno, chiede al padre di ignorare l’uomo, questi si ferma per aiutare l’uomo. A questo punto accadrà qualcosa che sconvolgerà la vita di Billy costringendolo a vivere in un rigido orfanotrofio…

Secondo me:

Oggi è l’8 Dicembre e si festeggia l’Annunciazione. Non è che io sia un fervente cattolico praticante ma visto che questo è tradizionalmente il giorno nel quale si addobbano le case e si prepara l’albero di Natale mi pare il giorno giusto per iniziare lo speciale di Natale di FilmPerPochi!
Ormai è da parecchio tempo che tengo li a prender polvere i 5 film di cui è composta questa saga ed è finalmente giunto il momento di parlarne.
Con cadenza casuale da qui a Natale (o forse anche fino alla fine delle festività, vedremo come si mette) parlerò dei 5 film che compongono questa saga ovvero

Silent Night, Deadly Night
Silent Night, Deadly Night Part 2
Silent Night, Deadly Night 3: Better Watch Out!
Silent Night, Deadly Night 4: Initiation
Silent Night, Deadly Night 5: The Toy Maker

Il 30 novembre 2012 poi è uscito negli Stati Uniti anche un remake (o reboot, chiametelo come vi pare)

Silent Night (2012)

Ma torniamo a parlare del film e della saga originale.
Natale di Sangue (questo il titolo italiano) è uno Slasher che non mancò di suscitare polemiche quando uscì: orde di genitori incazzati andarono a manifestare davanti ai cinema che lo proiettavano perchè non potevano accettare l’idea di un Babbo Natale assassino. Questi bigotti americani risucirono a far ritirare il film dai cinema dopo aver incassato poco più di 2 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 750.000 dollari. Tra l’altro nello stesso giorno usciva anche il primo Nightmare che almeno inizialmente incassò meno di Silent Night, Deadly Night.
Il film parte in maniera molto buona: ci fa conoscere il protagonista Billy descrivendoci in maniera abbastanza esaustiva il suo passato e i suoi problemi con il Natale. Nell’orfanotrofio dove cresce ci saranno due suore: la superiora in stile “suore di Jane Eyre” e una suora invece gentile che si affeziona molto a Billy ma che non riesce ad opporsi alle punizioni spesso esagerate della superiora. Forse è questa la figura un pò più debole del film, un pò più di carattere in questo personaggio avrebbe fatto bene… La prima metà del film è comunque parecchio gradevole anche se di horror c’è ben poco. Quando iniziano invece gli omicidi il film purtroppo perde qualche colpo. Per la maggior parte le morti risultano comiche! Da evidenziare c’è il comicissimo “PUNIRE” ostentato dall’assassisino che in italiano risulta particolarmente divertente. Ci sono poi almeno un paio di comportamenti molto stupidi e qualche puttanata ogni tanto, ma tuttavia il film diverte!
Da evidenziare poi è la presenza di Linnea Quigley, una delle Screem Queen più celebri degli anni ’80, che ci delizia con le sue Tette®!

Insomma il primo Silent Night, Deadly Night è uno slasher divertente e decisamente buono come film di Natale! Mettetelo sotto l’albero, magari nell’edizione double feature che include anche Silent Night, Deadly Night Part 2.

 

Titolo Originale: La Mano Infernale
Nazione: Italia
Durata: 60 minuti
Regia: Lorenzo Buscaino
Anno: 2012
Cast: Eros Bosi, Lorenzo Acquafredda, Annalisa Mancuso, Mauro Pietrini, Andrea Buscaino, Carlo Buscaino

Trama:

Sebastian è un ragazzo dalla vita abbastanza schifosa. Perde il lavoro e decide di farsi un giro in macchina con il suo cane ma mentre vaga per colline succede qualcosa di strano: l’auto si ferma e sembra non voler più ripartire. Intanto il cane salta fuori dal finestrino e si mette a correre in un bosco. Sebastian lo segue e quando finalmente riusce a raggiungerlo lo trova intento a scavare una buca dalla quale il ragazzo tirerà fuori una sacca contenente qualcosa che potrebbe cambiargli la vita per sempre…

Secondo me:

Ogni tanto sulla posta del sito mi arrivano degli inviti a guardare un qualche cortometraggio o lavori indipendenti fatti da voi. Io ne sono felice e me li guardo tutti, qualche volta mi piacciono un sacco e ne parlo sulla pagina di facebook, a volte mi ci appassiono proprio come nel caso di Inglorious Hunterz, la web-serie di Luca Baggiarini ma fino ad adesso non avevo ancora scritto un articolo completo su qualcosa di questo tipo. Qua però devo fare un’eccezione anche perché il film merita ed i sessanta minuti di durata gli permettono di essere un lungometraggio.
Il film è girato da un gruppo di giovani ragazzi ternani ed è stato proiettato in un cinema della loro città dove pare abbia avuto proiezioni affollate. Successo meritato per un film davvero sorprendente dato il contesto che potrebbe anche reggere il confronto con qualche film di livello superiore.
Non è certo La Casa e Lorenzo Buscaino forse non sarà il Sam Raimi italiano (perlomeno speriamo non faccia mai film di Spider-man) ma è comunque un buon horror che diverte e sorprende.
La Mano Infernale si ispira ad un classico racconto horror: La Zampa della Scimmia (The Monkey’s Paw) di William Wymark Jacobs che io non ho ancora letto ma del quale sono arrivate già millemila trasposizioni da serie tv, film e cartoni animati. In molti si ricorderanno di un episodio di uno speciale di Halloween dei Simpson nel quale Homer riceve una zampa di scimmia e tutta la famiglia inizia ad esprimere desideri che poi avranno conseguenze negative. In questa nuova trasposizione succede più o meno la stessa casa ma il film è di una fattura decisamente buona.
In un film come questo però che ha una storia tutto sommato semplice quelli che però devono reggere il tutto sono gli attori. In questo tipo di produzioni trovare qualcuno che non dia fastidio è già tanto ma in questo caso il protagonista Eros Bosi è anche bravino e regge benissimo tutto il film. Gli altri però nemmeno sono nemmeno eccessivamente fastidiosi, ma comunque son sempre attori amatoriali quindi non aspettatevi nulla.
Gli effetti speciali sono risicati all’osso ma giusto così, alla fine non è che ci servisse chissà cosa! Bella comunque la mano (non il bozzolo dal quale salta fuori, quello è proprio brutto!) e il make-up di un demone, mentre le orecchie a punta della ragazza le avrei tolte.
Di errori palesi non ce ne sono o perlomeno io non li ho notati, giusto magari un po’ di conclusioni e decisioni affrettate dei ragazzi, un paio di dialoghi evitabili, vestiti in certi casi incoerenti, una scena con l’immagine al contrario e una ferita ben poco realistica ma nulla sul quale non ci si possa passare sopra (oddio forse come viene usato l’ultimo desiderio è un po’ discutibile, ma vabbè!).
La cosa che mi ha colpito di più di tutto il film è stato il comparto audio con musiche mai invasive che anzi contribuiscono in maniera determinante a mantenere alta l’attenzione e non far calare il ritmo.

Insomma un divertente horror casalingo fatto con quattro soldi ma con tanta passione e impegno che merita di essere visto. Se avete facebook potete acquistare il DVD CLICCANDO QUA, se non siete iscritti a facebook scrivetemi pure in posta e vi metto in contatto con chi vende il film.
(oh per questa marketta io non ci guadagno nulla. Questi ragazzi però meritano di essere sostenuti)

pugno di gesù

Titolo Internazionale: Boxing Jesus
Nazione: Svizzera
Durata: 91 minuti
Regia: Stefan Jäger
Anno: 2007
Cast: Carlo Monni, Bobo Rondelli, Andrea Cambi, Claudio Caiolo, Daniele Favilli, Bibiana Beglau, Michael Finger, Sergio Forconi

Trama:

Antonio Quaresi è un trentatrenne che vive sulla sua moto con qualche piccolo precedente penale per qualche rissa e schiamazzi. Si guadagna da vivere facendo il pugile e proprio a causa dei pugni presi durante un incontro viene rinchiuso per una settimana in una clinica psichiatrica. Qui incontra Giorgio (o Giovanni detto il Battista) che sta organizzando uno spettacolo teatrale biblico e decide di affidare la parte di Gesù ad Antonio convincendosi anche che il nuovo arrivato sia effettivamente il Messia. Giorgio farà di tutto per rendere consapevole Antonio del suo destino!

Secondo me:

Che bello! Guardi un film del quale non sai assolutamente nulla scelto solamente per il titolo e la locandina e a fine film ti rimane stampato un bel sorriso pieno di soddisfazione in faccia. Questo è uno dei motivi che mi aveva portato un paio di anni fa ad aprire questo blog e riuscire ancora a provare questa sensazione mi riempie di gioia!!
Ieri sera non mi andava di fare nulla e, nonostante la lista delle cose da vedere sia ormai chilometrica, mi sono messo alla ricerca di qualche altro film da aggiungere alla lista con il solo scopo di far passare il tempo. Mentre girovagavo su Youtube però mi sono imbattuto in questo film qua. Ho iniziato a vedere i primi minuti, me ne sono innamorato e me lo sono visto tutto! Boxing Jesus è infatti disponibile alla sezione Movies di Youtube in maniera del tutto legale e gratuita quindi non avete scuse per non vederlo (ok, i sottotitoli inglesi sono fastidiosi ma non è una buona scusa). Il link al film sarà messo in basso al posto del trailer, quindi magari guardatelo prima di continuare a leggere, anche se come sempre quando guardo un bel film scriverò ben poco della trama!

Il film è stato girato nella provincia fiorentina (Villa Caruso nel comune di Lastra a Signa per essere precisi) ed è una produzione Svizzera con attori perlopiù italiani.
Pare che non abbia goduto di una buona distribuzione ma nelle poche sale svizzere, tedesche ed italiane dove è stato proiettato ha avuto un grosso successo sia di critica che di pubblico. In rete però non si trova praticamente nulla e questo mi fa capire che davvero in pochi l’hanno visto.
Boxing Jesus è una commedia che affronta mille tematiche serie in maniera ironica ma con coraggio e senza superficialità, pieno di piccole singole scenette fantastiche anche se ogni tanto qualcuna risulta un pò fuori luogo (vedi i canti di “Bella Ciao“). Anche la recitazione appare ogni tanto un pò forzata e qualche battuta pare essere messa un pò li a caso, ma questo è uno di quei film al quale si perdona tutto perchè nel complesso è tutto troppo bello per fare gli spocchiosi ed andare a cercare i difetti.
Molto bello il parallelo tra Antonio, che si avvicina pian piano sempre più ai matti diventando una specie di guida per loro, e Giorgio che invece si convincerà sempre più che Antonio è davvero Gesù, convinciendo anche alcuni matti ad inscenare dei falsissimi miracoli.

Io mi fermo qua e non voglio dire altro. Concludo dicendo che è un film bellissimo che vi strapperà parecchie risate lasciando anche parecchio dentro. Non un capolavoro assoluto per carità, ma ce ne fossero di film così!

 

Shark 3dTitolo Originale: Bait
Nazione: Australia
Durata: 91 minuti
Regia: Kimble Rendall
Anno: 2012
Cast: Xavier Samuel, Phoebe Tonkin, Sharni Vinson, Alice Parkinson, Julian McMahon, Alex Russell, Lincoln Lewis, Yuwu Qi

Trama:

Una imprecisata cittadina della costa australiana viene improvvisamente colpita da un enorme Tsunami. Una manipolo di poveri malcapitati si ritroveranno intrappolati in un supermercato e nel parcheggio dello stesso. A far compagnia ai ragazzi però ci saranno due grossi squali! Ovviamente dovranno cercare un modo di uscire dal supermercato senza diventare cibo per pesci ed evitando anche di rimanere fulminati da dei cavi della corrente che si avvicinano pericolosamente all’acqua.

Secondo me:

Bho io non lo so cosa sta succedendo in questo mondo. La Medusa prima distribusice Paura 3D dei Manetti Bros e adesso ci delizia con questo film di squali lanciato in ben 150 copie. Che alla Medusa abbiano assunto nuovi stagisti? E soprattutto: perché questo film è stato il film d’apertura (o pre-apertura) ella Mostra del Cinema di Venezia? Io non lo so ma da amante dei film di squali non posso che gioire.
I film di squali sono il mio genere cinematografico ignorante preferito ma questa era la primissima volta che me ne andavo a vedere uno al cinema. Con in mano dei biglietti gratis ci dirigiamo alla sala e qui abbiamo la prima grossa sorpresa: non ci sono una decina di persone al massimo come pensavamo, ma c’è un sacco di gente.
Che diavolo sta succedendo in questo mondo? Perché c’è tutta questa gente a vedere un film di squali? Noi avevamo i biglietti gratis, ma possibile che tutta quella gente avesse biglietti gratis? Bho, io il mondo non lo capisco! Questa mattina poi ho scoperto che il film ha fatto 255 mila euro in 2 giorni che non sono bruscolini per un film così!
Comunque sia iniziamo a parlare del film.
Inizio folgorante: bagnino che si sta riprendendo da una sbronza e subito ci viene presentata la sua bella ragazza in bikini, della quale vengono adeguatamente riprese le natiche. Poi attacco dello squalo e scena idiota numero uno! Tutto prima dei titoli di testa e quindi qui viene rispettata la primissima regola dei film di squali: far vedere una morte scollegata alla trama subitissimo all’inizio. Poi in realtà in questo caso la morte di questo tizio romperà la coppia del bagnino sbronzo e della tizia figa in bikini, che poi guarda caso si rincontrano.
Dopo questa introduzione c’è uno spostamento temporale e ci troviamo in un supermercato dove ci vengono presentati tutti i vari personaggi. Ritroviamo il bagnino sbronzo che ora lavora nel supermercato, una figa taccheggiatrice fidanzata con un collega dell’ex bagnino, suo padre sbirro, un altro sbirro una coppia di ritardati con un cane odioso nel parcheggio (la coppia comica di turno), il proprietario del negozio, un paio di rapinatori e l’ex ragazza dell’ex bagnino con il suo nuovo fidanzato di Singapore.
Arriva lo tsunami e la scena è molto carina dato che si abbatte sul negozio senza nessun preavviso. Dopo lo stravolgimento causato dall’allagamento, il film si svolge in 2 ambienti: il parcheggio nel quale rimarranno incastrati i due ritardati con il cane e il ragazzo della figa taccheggiatrice, e il supermercato vero e proprio dove i ragazzi si riparano sopra gli scaffali. Non tarderanno a farsi vivi gli squali, uccidendo per primo esattamente il tizio che ti aspetti! E questo per chi ama i film di squali è importantissimo: il film NON DEVE MAI sorprenderti! La banalità è assolutamente positiva!
Purtroppo però poi il film non decolla mai del tutto: ci sono pochi morti e nemmeno troppo stupide. In mezzo però ci sono delle scenette molto gustose (la scena dello “scafandro“, la costruzione dell’esca “viva” e una morte bellissima ma già spoilerata nel trailer!)
A pesare ci sono troppi intrecci tra i personaggi! Figuriamoci se guardando un film di questo tipo mi devo anche impegnare a capire le relazioni tra i questi qua…
Per gli attori: degni di nota ci sono il protagonista che è un fastidiosissimo Xavier Samuel, già visto in un Twilight; Julian McMahon (uno dei protagonisti di Nip/Tuk), Alex Russell (Chronicle) e Yuwu Qi (Painted Skin, 14 Blades)
Ultima cosa sul 3D. A me fa schifo e questo è solo il secondo film che vedo in questo formato. Se esce in 2D dalle vostre parti andatelo a vedere in 2D. Che mi frega di vedere che uno scaffale è in un piano frontale più vicino rispetto ad un altro? Perché dovrebbe piacermi qualche pesciolino che mi passa più vicino o dovrei divertirmi ad essere accecato dalla torcia del fidanzato della taccheggiatrice figa?

Alla fine il film intrattiene, però insomma io volevo vedere un film di squali ignorante. Questo cerca un po’ di prendersi sul serio, di essere anche drammatico (la frase finale è l’emblema di tutto ciò: ti fa capire che il film voleva essere serissimo e che ci riesce malissimo!). Quindi bho, non è un film di squali come gli altri, è un film di squali con qualcosa in più. Ma è come se un panino al prosciutto sia riempito di crema pasticciera. Magari è anche buono ma perché fare una cosa simile?

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