atlantic rim

Titolo Originale: Atlantic Rim (o “Attack from Beneath” o “From the Sea”)
Nazione: USA
Durata: 82 minuti
Regia: Jared Cohn
Anno: 2013
Cast: David Chokachi, Jared Cohn, Anthony ‘Treach’ Criss, Nicole Dickson, Jinhi Evans, Graham Greene, Cecelia Kuhn, Jackie Moore, Nicole Alexandra Shipley, Demetrius Stear

Trama:

Una piattaforma petrolifera nel golfo del Messico affonda inspiegabilmente. Ad indagare sul misfatto vengono inviati tre megarobottoni antropomorfi che scopriranno che ad affondare la piattaforma è stato un mostro marino che deciderà di attaccare anche la terraferma. Sarà però solo il primo attacco di questi mostrie i tre megarobottoni saranno le armi di difesa più efficaci contro di loro…
Secondo me:

Ormai è passato un sacco di tempo dall’ultimo post sul sito, ma visto che comunque continuate a scrivermi chiedendomi quando tornerò a pubblicare qualcosa: oggi vi faccio felici, ma non prendeteci gusto. Con questo post ho deciso di mandare a puttane i miei piani di pubblicazione per meri motivi di marketing: da qualche giorno è infatti uscito in sala Pacific Rim.

Il film, del quale si leggono critiche entusiastiche, (mentre i miei amici che l’hanno visto dicono che è una mezza cagata) racconta della lotta tra megarobottoni e mostri di natura sconosciuta andando ad attingere da tutta quella pletora di film e anime giapponesi con la stessa trama e americanizzando un pò il concetto. Il tutto affidato alle sapienti mani di Guillielmo Del Toro che ha potuto gestire un budget che avrebbe risolto i problemi economici dello Zimbabwe. Pesonalmente volevo quasi andarlo a vedere, dato che a Del Toro voglio bene e mi piacciono parecchio i film con i mostroni giganti (che poi tutti adesso li chiamano kaiju, ma per me i kaiju restano appartenenti alla tradizione asiatica. Quelli americani sono mostroni giganti e basta!). Per problemi vari però non sono potuto andare al cinema quando ci sono andati i miei amici quindi quasi sicuramente non vedrò mai questo film.

In compenso mi sono goduto il  nuovo Mockbuster della Asylum nato per sfruttare il successo di Pacific Rim! Prima di iniziare a parlare del film vorrei porre l’attenzione sui due titoli: Pacific Rim e Atlantic Rim. Puro genio della Asylum, nulla da dire. Per evitare problemi legali però il film alla fine è uscito con altri titoli, precisamente Attack from Beneath per il mercato Americano e “From the Sea” nel resto del mondo.

Il trailer di Atlantic Rim personamlemente mi aveva fatto davvero ben sperare , anche considerando il fatto che negli ultimi anni i film Asylum che ho visto mi avevano piacevolmente sorpreso (Almighty Thor, ma ce ne sono anche altri che non hanno trovato spazio sul sito, almeno per il momento…). Purtroppo però qua torniamo ai bassissimi livelli di Transmorpher 1. Oddio, forse questo è un pò meglio ma è comunque  resta un sacco brutto!
Per quel che riguarda la resa grafica il film è abbastanza dignitoso considerando il modesto livello della produzione (anche se alcune sequenze da Playstation 2 ci sono). Ma ormai gli effetti digitali per i film sono economici e chiunque può piratarsi After Effect a casa e divertirsi ad aggiungere effetti ai video. Il design dei megarobottoni è carino, meno convincenti i mostri che sono semplicemente dei lucertoloni marini.
Il film è quindi visivamente sufficiente ma narrativamente è una roba oscena. Per me alla Asylum hanno una sfera piena di fogliettini di carta con scritte due righe di sceneggiatura ciascuno. Ne estraggono quattro o cinque a caso e li fondono insieme facendo poi riadattare la storia al figlio del produttore.
Sarebbe stato bellissimo se tutto si fosse svolto come una puntata dei Power Rangers: arriva il mostro, i robot lo massacrano e avanti il prossimo. Lo facevano per 3-4 volte e si portava a casa il film. Qua invece hanno aggiunto inutili orpelli narrativi giusto per allungare la brodaglia e spendere qualche euro in meno per la computer grafica. Tra le scene riempitive inutili va assolutamente menzionata la missione di recupero della bambina più brutta mai vista in un film ad opera del negro del gruppo (pilota del robot verde). In pratica dopo che il robot rosso e un mostro se le sono date, un edificio rischia di prendere fuoco a causa di raggi laser usati durante la battaglia. Un padre chiede al negro di andare a prendere la figlia e lui va, trova la figlia, le dice frasi assurde e la porta via. In mezzo c’è gente morta a caso. Ma davvero a caso! Non ha senso che ci sia gente morta in maniera così casuale, ma non ha senso tutta la scena anche per ragioni ulteriori che non voglio dire per non spoilerare troppo. E poi abbiamo incarceramenti cretini (meravigliosa la scena della liberazione dell’incarcerato, che mette in risalto la solidità della prigione improvvisata), eventi mondani, rivelazioni amorose shock senza la minima conseguenza e gente che vuole nuclearizzare…
Il film ha un’ambientazione prettamente militare ed oltre ai robottoni per combattere i mostroni intervengono anche aerei e navi dell’esercito americano. Peccato però che sullo schermo questi mezzi compaiano solamente tramite spezzoni estratti da documentari o altri film!
Per quel che riguarda i personaggi abbiamo come protagonista assoluto il pilota del rosso: una specie di Kevin Bacon dei poveri che non fa altro che urlare e darsi arie per tutto il film. Oltretutto beve ed è cornuto! Non è però lui il peggior attore di Atlantic Rim. Qua l’oscar dell’incompetenza se lo aggiudica l’ammiraglio che impartisce gli ordini ai robot (anche il pilota del verde però ha avuto parecchi voti dalla giuria).
Se riuscite a sopravvivere a 70 minuti di stupidità varie però avrete il finale più bello e nonsense mai visto in un film!

Se stavolta questi della Asylum avessero devoluto i soldi usati per questo film allo Zimbabwe sarebbe stato meglio (anche se con la cifra spesa per questo film non sarebbero andati tanto lontano gli Zimbabwesi)
Adesso dalla Asylum aspettiamo con ansia Sharknado dovrebbe arrivare in questi giorni e dovrebbe essere decisamente di un altro livello rispetto a questa roba qua!

 

the oregonians

Titolo Originale: The Oregonian
Nazione: USA
Durata: 81 minuti
Regia: Calvin Lee Reeder
Anno: 2011
Cast: Lindsay Pulsipher, Robert Longstreet, Lynne Compton, Roger M. Mayer, Barlow Jacobs, Scott Honea, Christo Dimassis, Meredith Binder

Trama:

Una ragazza ha un’incidente automobilistico e perde la memoria. Confusa e ferita, inizia un viaggio senza meta tra i boschi e le strade dell’Oregon.  Durante il suo viaggio succederanno cose a caso, incontrerà personaggi assurdi che la porteranno in posti assurdi a vivere situazioni assurde.

Secondo me:

L’articolo di oggi sarà una scusa per una chiacchierata che servirà a far tornare il cinema italiano grande come 30-40 anni fa. Ma per fare questo e prima di andare al punto dell’articolo mi vedo costretto a massacrare questa vaccata americana indie che mi sono visto per caso qualche sera fa. Chi segue questo blog regolarmente saprà che raramente parlo male dei film. Preferisco infatti non pubblicare articoli su film che non mi sono piaciuti piuttosto che stroncare la carriera di giovani filmmaker anche perchè io insomma non sono nessuno. Però ho bisogno di The Oregonians per salvare il cinema italiano e quindi mi spiace caro Calvin Lee Reeder ma insomma prenditela con te stesso: hai girato una merda! Se questo fosse stato un buon film sarei felicissimo di elogiarlo e allo stesso tempo salvare il cinema italiano ma non posso…  Ma perchè fa tanto schifo questo film? Sarò breve perchè il vero fulcro dell’articolo non è The Oregonian ma il salvataggio del cinema italiano.

Questo qua è uno di quei film indie-snob-hipster con inquadrature sfocate sulla natura, sulle foglie e sui pesci morti in decomposizione con rumori e suoni fastidiosi.  Caratteristiche abbastanza comuni comunque per i film da Sundance Film Festival a volte anche parecchio apprezzabili (questa roba venne mostrata al Sundance in una proiezione di mezzanotte). Quello che fa davvero schifo non è tanto lo stile registico, la fotografia o il reparto audio del film ma i contenuti. Nulla ha senso in questo delirio che semba un film di Devid Linc (sottomarca di David Lynch venduta nei peggiori Discount di periferia): succedono cose senza il minimo senso, i personaggi assurdi incontrati sono brutti e non c’è nessuna sequenza abbastanza bella da far pensare: “ sto vedendo una vaccata ma questa scena merita“. Il film non da nessuna risposta alle mille domande superflue che si pone lo spettatore ed è impensabile anche che queste risposte ci siano. Dopo 20 minuti che guardi il film vorresti morire ma allo stesso momento cerchi di capire dove vuole andare a parare questa roba. La dura realtà però è che non va a prarare da nessuna parte. Non mi convincerete mai che questo film ha un senso. Insomma non guardate questa roba, statene lontani.

Come potrebbe quindi un film indie-snob-brutto americano salvare il cinema italiano? Direttamente in nessun modo, ma grazie a questo articolo sono sicuro che tra 3-4 anni andremo tutti in pelligrinaggio a casa di Calvin Lee Reeder per ringraziarlo. Perchè? Dopo aver visto questa orribile robaccia mi sono messo a cercare qualche informazione in rete ed ho scoperto che….

SUSPANCE

The Oregonian aveva beneficiato di una campagna KickStarter per avere una distribuzione. Cos’è Kickstarter? In pratica è un sito dove una persona propone un’idea e chiede finanziamenti agli utenti del sito per realizzarla. Mentre scopro della campagna di raccolta fondi per The Oregonian vado a controllare facebook e vedo che il Maestro Enzo G. Castellari aveva accettato la mia richiesta di amicizia! A quel punto i miei neuroni hanno fatto sinapsi e m’è venuto in mente quanto segue:

“ma cazzo se Castellari o Ruggero Deodato si mettono a fare campagne su Kickstarter o siti simili, magari con qualche video di sponsorizzazione di Tarantino, Eli Roth e gentaglia simile non raccoglierebbero miliardi di euro?”

Di film interamente (o quasi) prodotti su Kickstarter ormai ce ne sono parecchi (gli ultimi due casi clamorosi sono il film di Veronica Mars e il nuovo film di Zach Braff).

Io sono convinto che di fan di quel cinema ce ne sono parecchi e non solo in Italia. Magari se uno di questi grandi registi facesse una campagna di raccolta fondi o su Kickstarter o IndieGoGo o altri siti simili, se questa avesse successo e il loro film dovesse avere successo, anche i cari vecchi produttori nostrani potrebbero tornare ad investire nel “Genere” e magari a quel punto anche i nuovi registi italiani cone Ivan Zuccon o Gabriele Albanesi troverebbero lo spazio che meritano nelle sale. Follia? Sogno irrealizzabile? Forse, però personalmente sarei felicissimo di investire qualche decina di euro per finanziare il nuovo film di Enzo G. Castellari! 

Adesso però tocca anche a voi lettori fare la vostra parte: diffondete questa pazza idea in giro per la rete e facciamo tornare grande il nostro cinema!

Feff 15

 

Dopo una lunga pausa torno a scrivere sul sito ma lo faccio con un post diverso dal solito. Non parlerò di un film ma di un festival: del Far East Film Festival che si terrà ad Udine dal 19 al 27 aprile. Scrivo queste righe più che altro per ringraziare l’organizzazione per il lavoro svolto in questi anni, per aver portato in Italia decine e decine di ospiti, film in sala e in DVD: sono sempre loro dietro alla Tucker Film, casa di distribuzione friulana che ha portato in sala tra gli altri Poerty, A Simple Life, Detective Dee e il Mistero della Fiamma Fantasma e prossimamente Confessions. Come ogni anno io non sarò presente al festival, non siamo media partner e non abbiamo nessuna relazione con il festival e quindi questo post lo faccio in maniera assolutamente disinteressata.
Quindi cari organizzatori di altri festival, prima di entrare nelle pagine (e nel cuore) di Film Per Pochi dovrete farne di strada. Non farò altra pubblicità ad altri festival, soprattutto se me lo chiedete (oh a meno che non vogliate invitarmi pagandomi vitto e alloggio, in tal caso un paio di righe le scrivo senza problemi!)

Nonostante non sarò al Festival cercherò comunque di seguire più film possibili tra quelli proposti e gazie ad alcune novità e collaborazioni tra il festival, MyMovies e Repubblica. Ne parlerò comunque a fine articolo!
Questa mattina c’è stata la presentazione ufficiale del festival con la presentazione degli ospiti, di alcuni eventi e soprattutto dei film in concorso. Questa quindicesima edizione, nonostante la crisi e la conseguente riduzione del budget, sembra promettere benissimo!! Se conoscete il FEFF saprete che il cinema proposto è perlopiù cinema popolare. non mi va di fare qua il copia e incolla dei titoli in programma, quindi se volete saperne di più vi invito a cliccare qui sotto:
FILM IN PROGRAMMAZIONE AL FEFF 15


Alcuni film proposti al festival sono già disponibili sui canali oscuri che tutti conosciamo, ma ciò non toglie che questi film per vederli devi andarli a cercare e se non si ha una certa cultura cinematogrfica nemmeno viene voglia di andarsi a vedere in chissà quale sconosciuto film cinese. In questo il Far East Film Festival negli anni è stato fondamentale, pertanto se quelli della Tucker rilasciano un film in DVD andatevelo a comprare anche se questo è disponibile in rete, almeno per dirgli grazie! Vi parlo comunque brevemente dei 4 film che ho visto io e che saranno presenti in concorso:

Lost in Thailand (Cina): Commedia campione di incassi in Cina dove ha raccolto oltre 202 milioni di dollari, classificandosi al secondo posto nella classifica dei migliori incassi di sempre del paese dietro ad Avatar. Sequel di Lost on Jurney (che aveva incassato enormemente meno) è molto divertente anche se per ridere davvero si deve entrare un pò nell’ottica cinese. Difficile da digerire per un occidentalofilo (e comunque ingiustificato l’incasso stratosferico, alla fine nulla di eccezionale!)

Million Dollar Crocodile (Cina): Se seguite questo sito saprete che la mia più grande passione sono i film con squali, coccodrilli ed altre bestiacce che attaccano l’uomo. Bene qua abbiamo un coccodrillo che viene acquistato da dei ristoratori abusivi ma che riesce a liberarsi e divora la borsetta di una ragazza piena di soldi! Non è esattamente il tipico film del genere data la scarsa quantità di horror e l’alta dose di ironia (anche se non mancano i passaggi drammatici). Non mi ha convinto del tutto, ma alla fine è guardabile.

Painted Skin: The Resurrection (Cina): mega kolossal fantasy epico cinese con storie di demoni e mitologia cinese. Anche questo è un sequel apprezzabilissimo senza aver visto il capitolo 1. Visivamente bellissimo non mi ha però convinto del tutto dal punto di vista narrativo. Se paragonato al primo capitolo a mio parere è più debole nonostante sia parecchio più ricco di contenuti. Sicuramente da vedere comunque anche solo per alcune sequenze semplicemente spettacolari.

A Werewolf Boy (Corea del Sud): Questo era il film sul quale volevo scrivere il prossimo articolo sul sito, ma a questo punto rimando la cosa! L’avevo visto pensando fosse il Twilight d’oriente data la storia: una ragazza si innamora di un licantropo. Invece alla fine è una bella storia d’amore assurda girata e recitata in maniera ottima che farà sicuramente la felicità di chi ama i drama romantici coreani e potrebbe far scendere anche qualche lacrimuccia. Non è che sia un capolavoro ma non è affatto disprezzabile!

Quella che mi piace un pò meno quest’anno è la rappresentativa di Hong Kong, dato che comunque nessuno dei film in programmazione mi attira. Quelli invece che non vedo l’ora di vedere sono questi:

Finding Mr. Right (Cina): Commedia romantica che in Cina sta incassando benissimo (ad oggi è divenuta la commedia romantica dall’incasso maggiore di sempre con più di 62 milioni di dollari). Dal trailer pare un sacco divertente, vedremo!

The Floating Castle (Giappone): Film in costume sull’assalto ad un castello durante l’epoca Sengoku. Pare sia un bell’action con tanta ironia.

Comrade Kim Goes Flying (Corea del Nord): come si fa a non voler vedere un film Nord-coreano? (in realtà è una co-produzione Belgio-Uk-DPRK, ma fa niente!) Sembra niente male anche dal trailer, probabilmente è la storia romanzata di una soldatessa che sogna di voler fare la ginnasta e ci riesce. Io comunque non vedo l’ora di vederlo!!

Tiktik: The Aswang Chronicles (Filippine): degli horror l’unico che mi attira guardando i trailer è questo qua, principalmente per i fondali surreali che si vedono nel trailer e le immagini disponibili. Non mi esprimo però sulla qualità.

The Berlin File (Corea del Sud): sarà il film d’apertura e si preannuncia come uno dei più interessanti. Raccontra la storia di una spia sud-coreana che indaga sul traffico d’armi nord-coreano, il tutto ambientato a Berlino con un cast di prim’ordine.

Per il resto non conosco gli altri film, ma per l’horror punterei sicuramente sui film Thailandesi visto che questo Paese ci ha viziato negli anni passati con questo genere.

Molti dei film citati però non riuscirò a vederli dato che non sarò al festival, ma quest’anno c’è una grossa opportunità: chiunque potrà vedere alcuni dei film proposti anche da casa in contemporanea con la proiezione in sala. Infatti, grazie alla collaborazione tra il FEFF, MyMovies.it e Repubblica.it sarà possibile vedere gratuitamente da casa 10 film della rassegna e votare anche per uno speciale premio: il MyMovies Award (premio in realtà esistente anche lo scorso anno e vinto da Thermae Romae, che in virtù di questo premio uscirà nelle sale in estate. La differenza con la scorsa edizione è che precedentemente i film erano a pagamento e se non sbaglio ne erano sei solamente).
Si inzierà il 19 aprile con il film d’apertura The Berlin Fire, poi ci sarà A Werewolf Boy mentre gli altri 8 titoli sono ancora da annunciare. Se ci seguite su Facebook comunqe sarete prontamente avvertiti.

Per il resto comunque il Far East Film Festival non è solo cinema: ci saranno mostre, workshop, concorsi di cosplay, mercatini, spettacoli ed eventi tematici e anche concerti. Quindi se siete della zona andate ad Udine dal 19 al 27 aprile, se non siete e siete disoccupati e non sapete come passare il tempo andate ad Udine, se volete prendervi una vacanza fuori stagione sapete che fare!

journeytothewest Titolo Originale: Daai wa sai you chi Chui mo chun kei; 西遊·降魔篇
Nazione: Cina, Hong Kong
Durata: 110 minuti
Regia: Chi-kin Kwok (o Derek Kwok), Stephen Chow
Anno: 2013
Cast: Huang Bo, Shu Qi, Wen Zhang, Show Luo, Chrissie Chau, Chi Ling Chiu, Min Hun Fung

Trama:

Tang Sanzang è un giovane cacciatore di demoni senza grosse capacità ma con una gran voglia di aiutare il prossimo e salvare l’anima degli stessi demoni ai quali da la caccia. Sulla sua strada incontrerà altri cacciatori che hanno però come priorità il proprio ego e le ricompense. Tra loro c’è Bai Gu Jing una bella cacciatrice di demoni che si innamorerà di Tang. Il ragazzo rifiuta le attenzioni della ragazza e decide di partire in cerca del leggendario Monkey King che potrebbe aiutarlo a migliorarsi come cacciatore. Questo avrà conseguenze catastrofiche!

Secondo me:

Disclaimer: Lo streaming generalmente a noi di Film Per Pochi ci fa schifo, e se il film è uscito in Italia dovete procurarvi il DVD e guardatevelo. Se invece si parla di un film mai uscito da noi e con poche possibilità di arrivare guardatevelo pure in streaming ma semmai qualcuno lo farà uscire compratevi il cazzo di DVD o se esce al cinema andate a vederlo. Altrimenti siete degli stronzi!

In questi giorni ho capito che la mia vita fa schifo e che io non servo a un cazzo e non riesco a raggiungere un cazzo di obbiettivo inutile. Ho quindi deciso di rimettermi a vedere film per dimenticare di quanto faccio schifo e consultando la lista dei film da vedere mi sono reso conto però che c’è solo roba che avrebbe aumentato la mia ansia e depressione, così avevo deciso di non vedere nessun film e mi son messo a vedere le classifiche del box office di tutto il mondo, così giusto per far passare il tempo tra un giorno e l’altro. Guardando alla Cina ho visto che in questi giorni il film che aspetto con più ansia per quest’anno sta macinando record su record, e mi dicevo: che bello sarebbe potermi vedere questo film qua…
Io non sono credente ma se c’è qualcuno lassù lo ringrazio tantissimo visto che semplicemente cercando il nome di questo film su google ho visto comparire un link che portava al film completo con qualità accettabile e sottotitoli in inglese e cinese. Se non c’è nessun Dio ringrazio l’uploader, sperando che non vada in galera per avermi reso felice!
Eccomi quindi a parlare del film che è riuscito a curarmi dalla depressione, il nuovo film di Stephen Chow: Journey to the West!
Di Stephen Chow ne abbiamo già parlato con CJ7 (articolo orribile, magari rivedo il film e riscrivo!) quindi non mi dilungherò troppo sugli elogi a questo grande uomo.
Quello di cui parleremo un pò di più è il libro dal quale è tratto il film. Purtroppo io anocra non riesco a trovare il tempo di leggerlo e l’avrei fatto sciuramente prima dell’uscita di questo film in DVD, però capitemi: questo streaming mi è comparso come la Madonna a Paolo Brosio. Non potevo chiedere alla Madonna di aspettarmi fino a quando non avessi finito di leggere le 381 pagine della mia edizione (per chi sapesse di cosa sto parlando ho Lo Scimmiotto, non Journey to the West completo dato che quello super abbondantemente le 1000…)
Comunque sia cos’è Journey to the West, o meglio Viaggio in Occidente? In pratica è uno dei classici più classici della letteratura cinese, chiamato anche l’Odissea Cinese ma forse un pò più paragonabile alla nostra Divina Commedia per importanza culturale e perchè comunque anche qui c’è di mezzo la spiritualità, anche se in Viaggio in Occidente toni dovrebbero essere ben più leggeri dell’opera di Dante. Le tematiche affrontate però sono profondissime ed è un viaggio sia fisico ma soprattutto spirituale di 4 personaggi alla ricerca dell’illuminazione. I personaggi sono un monaco buddista, un demone maiale, un demone pesce e il Re Scimmia.
Ripeto di non averlo ancora letto, e quel che scrivo qua viene da quel che leggo dietro al libro e da Wikipedia, magari più in la vi faccio sapere com’è davvero!
Questo libro comunque è stato preso come fonte d’ispirazione per decine di opere, film e serie tv più o meno fedeli all’originale. Le trasposizioni più fedeli non sono mai arrivate in occidente (che io sappia perlomeno, poi correggetemi se sbaglio), ma qualcosa è invece arrivato grazie all’animazione e ai manga. Ad esempio il personaggio di Son Goku di Dragonball è fortemente ispirato
al re scimmia che è tra i protagonisti del libro e tra gli anime più belli che ho visto in vita mia c’è Saiyuki i cui protagonisti sono praticamente proprio i 4 personaggi di Viaggio in Occidente.
Visto che però il libro parla del viaggio di 4 personaggi verso occidente, questo film dovrebbe essere una specie di prequel dato che qui il protagonista è il solo monaco che lungo il suo cammino incontrerà e combatterà con dei demoni ispirati proprio a quelli che dovrebbero essere i suoi compagni di viaggio assieme ad un’altra cacciatrice di demoni (oddio, forse insieme non è la parola più adatta ma non voglio cadere nel rischio spoiler, quindi prendetela per buona!)
Ma passiamo alle cose che ci interessano di più ovvero: com’è questo cazzo di film? Sarà che io sono di parte, sarà che lo aspettavo tantissimo ma l’ho adorato!
Stephen Chow qui è co-regista, co-sceneggiatore e co-produttore ed il film forse è il meno comico che abbia fatto fino ad adesso, (perlomeno di quelli che ho vitso io) ma ciò non toglie che ci siano momenti e scenette esilaranti! Molte sono quelle che giocano sull’ambiguità sessuale dei vari personaggi, quindi se magari vi sentite infastiditi da battute ironicamente “omofobe” andate a cagare, con voi non ci parlo maledetti froci! Se però la prendete in maniera ironica ci saranno dei momenti che vi faranno piegare in due! Dicevo però che il film non è solo pura commedia, come magari potrebbe essere stato un film solamente firmato da Chow, infatti fondamentalmente è un gran bel film d’avventura con alcune battaglie spettacolari e con una bella storia sentimentale che parte un pò a caso ma che alla fine coinvolge non poco. Forse l’inizio è un pò la parte più deboluccia rispetto a quel che si vedrà dal secondo scontro in poi…
Purtroppo la qualità non eccelsa dello streaming  (ma comunque decisamente accettabile considerando che il film è ancora in sala!) non mi ha permesso di apprezzare del tutto il lato visivo del film, ma gli effetti speciali mi sono sembrati di tutto rispetto, forse superiori a quanto visto nell’ultimo megablockbuster cinese che mi sono visto: Paninted Skin 2 (bel film pure quello, ma questo è decisamente superiore!).
Una cosa che mi ha colpito del film è che le battute idote sono messe anche in mezzo a scene serissime ma non riesco a capire per quale cavolo di motivo tutto funziona alla grande!
Per quel che riguarda gli attori i protagonisti sono la bella Shu Qi, qui tra l’altro leggermente inbruttita (per quanto sia possibile) o meglio mascolinizzata (comunque basta googlare per ammirare integralmente la sua bellezza dato che a inizio carriera faceva anche film soft-porno) e Huang Bo, attore comico reduce dal successo in patria di Lost in Thailand, piccola commedia capace di far segnare il film di maggior incassodi sempre  in Cina dietro Avatar (202 milioni di dollari senza 3d contro 209 con 3d, quindi ad un passo e quasi sicuramente superato per numero di biglietti staccati!). Il primato di Avatar però potrebbe cadere proprio grazie a Journey to the West che sta segnando cifre folli…
[Aggiornamento del 27/03/2012] No il record di Lost in Thailand non è stato battuto per un soffio: Journey to the West si è fermato a 200 milioni di dollari circa.
Qualcosina in più magari si poteva fare sul tema musicale, che ad ogni scontro e momento di tensione ripropone la stessa musichetta che potete ascoltare nel trailer qui sotto e che dopo un pò scoccia. Comunque sia visto il finale e visto tutti i soldi che sta facendo mi sento di dire che presto si inizierà a parlare di sequel…
[Aggiornamento del 27/03/2012] Parlavamo di sequel praticamente sicuro ed infatti è arrivato l’annuncio per bocca di Derek Kwok che all’ultimo Hong Kong International Film Festival parlando con i giornalisti ha anche rivelato che Stephen Chow potrebbe avere una parte nel film! Non vediamo l’ora!!

Insomma il film è bellissimo ma non aspettatevi una semplice commedia dove si ride e basta come il nome Chow farebbe presupporre. Si ride e tanto, ma ci sono dei momenti anche parecchio adrenalinici seppur non troppo coreografati e anche pezzi parecchio angoscianti, quasi horror. Insomma non siamo dalle parti di Tsui Hark e nemmeno del Chow puro ma in una splendida via di mezzo.

nelle pieghe della carneTitoli Internazionali: In the Folds of the Flash, Las Endemoniadas, Libido, Dans les replis de la chair
Nazione: Italia, Spagna
Durata: 86 minuti
Regia: Sergio Bergonzelli
Anno: 1970
Cast: Eleonora Rossi Drago, Anna Maria PierAngeli, Fernando Sancho, Alfredo Mayo, Emilio Gutiérrez Caba, Víctor Alcázar, María Rosa Sclauzero

Trama:

Falasie è la discendente di una ricca famiglia borghese rimasta orfana e convinta di aver ucciso il padre. Vive in una lussosa villa assieme alla governante Lucille e  Colin, nipote di quest’ultima. I tre nascondono un terribile segreto. Diversi ospiti verranno accolti nella villa ma ben pochi saranno quelli che ne usciranno vivi…

Secondo me:

Oggi facciamo servizio pubblico e parliamo di un film che mi è stato richiesto da un lettore ormai quasi un annetto fa Che questo articolo sia da monito per chiunque mi fa una richiesta: i miei tempi sono lunghissimi, soprattutto se mi richiedete film difficilmente reperibili come in questo caso.
Comunque questo titolo aveva catturato l’attenzione del nostro lettore per il luogo delle riprese in quanto è stato girato vicino casa suo. E dato che lui vive ad una quarantina di chilometri da dove scrivo io possiamo dire che è stato girato anche vicino casa mia!
Il luogo in questione è la splendida Torre di Cerrano, che nel film è abitata dai protagonisti. Se quindi volete mettere piede nei luoghi dov’è stato girato questo film, o andare in cerca delle montagne che hanno fatto da teatro a moltissimi Spaghetti Western o volete solamente sciare, andare al mare, guardare camosci o farvi sbranare da un orso venite nel posto più bello del mondo: L’Abruzzo!
Dopo lo spot turistico per il quale spero di venire adeguatamente pagato dalla Regione, passiamo a parlare del film.
Nelle Pieghe della Carne è un giallo psicologico con un pizzico di erotismo diretto da Sergio Bergonzelli, del quale non avevo visto nulla prima d’ora. Pare abbia girato un sacco di erotici e che questo sia tra i suoi film migliori. Purtroppo questa volta devo fidarmi di cosa dicono gli altri e mi limiterò ad esprimere la mia opinione su questo titolo.
Opinione comunque difficile da esprimere in quanto il film ha una sceneggiatura assurda e delirante che però, almeno nel mio caso, mi ha intrattenuto adeguatamente e fatto divertire.
Ok, le scene iniziali nelle quali vediamo arrivare in scena il primo ospite della torre dall’atteggiamento spavaldo ma che che in pochi attimi della padrona di casa ero un po’ perplesso. Ma quando sono arrivato al finale, degno della della più squallida telenovelas brasiliana, ero sorridente grazie ai ripetuti di colpi di scena ai quali si assiste nella mezz’oretta finale. In mezzo poi tanto altro che contribuisce al buon umore senza dar spazio alla palpebra calante: caleidoscopici flashback, nazisti, saponificazione, Fernando Sancho che si fa il bagno (conservando le mutande fortunatamente), cianuro, avvoltoi, tette, cani strangolati… Tante sono le scene crude e violente con anche un paio di teste mozzate che saltano fuori. Un bel calderone di roba assurda insomma che magari vi lascerà perplessi ma che io ho trovato delirante e geniale. In minestrone così pieno di ingredienti è davvero assurdo che il risultato finale sia comunque un prodotto piacevole. Ma avete mai mangiato le Virtù?
Comunque sia le parti migliori sono le inquadrature alla Torre.
E con queste due frasi spero di essermi assicurato qualche fondo dalla Regione Abruzzo!

Nonostante abbia dato all’Italia enorme prestigio all’estero, io personalmente non sono un fan accanito del Giallo italiano. Apprezzo singoli film, ma non proprio tutto e non sono un esperto in materia. In mezzo ai vari e famosi Argento, Bava e Lenzi c’era anche questo Bergonzelli. Da profano ho trovato piacevoli cose che ai fan del genere darebbero enormemente fastidio come ad esempio la storia che francamente non si regge in piedi nemmeno se la si impala. Però dai, dategli una possibilità, anche perché su Amazon costa poco!

silentnightTitolo Originale: Silent Night
Nazione: USA
Durata: 94 minuti
Regia: Steven C. Miller
Anno: 2012
Cast: Malcolm McDowell, Jaime King, Donal Logue, Jamie Kennedy, Brendan Fehr, Lisa Marie, Ellen Wong, Cortney Palm

Trama:

Vigilia di Natale: la piccola cittadina di Cryer si prepara a celebrare la festività con l’annuale parata di Babbi Natale. Una serie di omicidi però sconvolgerà la tranquillità della comunità locale e le indagini dello sceriffo Cooper e della sua vice Bradimore sembrano rivelare che l’assassino agisca vestito proprio da Babbo Natale. Con la parata imminente e con così tanti uomini in maschera non sarà affatto facile fermare il Killer…

Secondo me:

Oggi 6 gennaio si chiudono ufficialmente le feste e quindi ecco un pò a sorpresa (anche mia) arrivare l’ultimo film natalizio di questa stagione: il remake di Silent Night, Deadly Night!
Essendo un remake sarebbe giusto iniziare questo pezzo con un bel cazziatone ad Hollywood per la crisi creativa che ormai la attanaglia da anni e per i millemila remake, sequel e prequel inutili che ci propina. Ma non ho alcuna voglia di parlare di queste cose qui e quindi via con il film!
Questa versione aggiornata di Silent Night, Deadly Night ha abbastanza poco a che spartire con il suo illustre predecessore tranne l’elemento che caratterizzava il vecchio film: il Babbo Natale assassino! Mentre nel primo film il protagonista assoluto era Billy del quale vediamo anche una bella costruzione del personaggio dalla sua infanzia fino all’età adulta, qui la scena si focalizza sulla caccia al maniaco omicida del quale non sappiamo praticamente nulla fino alle ultime scene. La protagonista sarà il vice-sceriffo Aubrey Bradimore, alla quale però non sono riuscito ad affezzionarmi molto anche perchè le poche informazioni che ci vengono date sul suo background sono molto vaghe.
Il film è comunque uno slasher decisamente buono, cupo e con parecchio sangue. Muore un sacco di gente in modi abbastanza vari (con alti e bassi comuque) e anche la trama riesce ad essere abbastanza interessante grazie ad elementi da thriller che non fanno semplicemente da collante tra un omicidio e il successivo.
Il regista Steven C. Miller poi per ricordarci che il film è ispirato alla saga di Silent Night, Deadly Night ci mette alcune citazioni: un vecchio che parla ad un ragazzo della pericolosità di Babbo Natale (scena per niente efficace e forzata); un tipo che cita la scena cult del secondo film e infine una ragazza viene uccisa nello stesso modo nel quale muore Linnea Quigley nel primo film (solo che qui l’attrice Courtney-Jane White indossa il reggiseno quindi niente Tette al vento in questo caso, ma comunque nel film un bel paio di Tette saltano fuori!).
Le azioni e le decisioni dei protagonisti spesso lasciano un pò perplessi, ma alla fine la cosa non infastidirà i fan degli slasher dato che trovare un film di questo genere con personaggi intelligenti è cosa molto rara! La medaglia di personaggio superfluo e più irritante del film se la aggiudica [PER I MENO SVEGLI QUANTO SEGUE POTREBBE ANCHE ESSERE UNO SPOILER] un Babbo Natale cinico che si incontra ad inzio film e che poi sarà uno dei tipi che muore in maniera più idiota [FINE DEL POSSIBILE SPOILER PER I MENO SVEGLI]
Altra cosa fastidiosissima sono i lens flare! Maledetto il giorno che J.J. Abrams decise di usarli in maniera massiva in ogni sua produzione! Da allora queste fastidiosissime luci accecanti orizzontali infestano un sacco di film dando quell’odioso effetto videoclip pop. Fanculo J.J.!
Discutibili poi i 20 minuti finali…

Il film è quindi uno Slasher abbastanza buono, ai livelli di Hatchet giusto per fare un paragone. Ad Hollywood fanno un macello di remake con risultati spesso penosi (ho davvero paura per il prossimo Carrie!). Quando però le cose riescono dobbiamo dargliene atto.
FilmPerPochi approva un eventuale sequel di questo film qua per far tornare a nuova glioria la saga di Silent Night, Deadly Night!

 

silent_night__deadly_night_5_largeTitolo Originale: Silent Night, Deadly Night 5: The Toy Maker
Nazione: USA
Durata: 90 minuti
Regia: Martin Kitrosser
Anno: 1991
Cast: William Thorne, Jane Higginson, Gerry Black, Neith Hunter, Tracy Fraim, Mickey Rooney, Clint Howard, Brian Bremer, Catherine Schreiber

Trama:

Una notte di Dicembre, qualcuno suona alla porta della famiglia Quinn e lascia un pacco regalo natalizio indirizzato al piccolo Derek, che va ad aprire la porta. Il padre si arriabbia con il bambino per aver aperto e lo manda a letto. Poi prende il regalo e lo scarta davanti agli occhi di Derek che disubbidendo agli ordini rimane a guardare il padre. Sarà un grave errore che traumatizzerà Derek che da quel momento non riuscirà più a parlare. Intanto i misteriosi pacchi non smetteranno di arrivare…

Secondo me:

Eccoci giunti al capitolo conclusivo della saga di Silent Night, Deadly Night. Dopo i deludenti terzo e quarto non avrei dato due lire a questo ultimo episodio che invece si rivela sorprendentemente divertente.
Fatta eccezione per delle piccole apparizioni dei due protagonisti del quarto film (Kim interpretata da Neith Hunter e Ricky interpretato da Clint Howard) anche questo ha ben poco a che spartire con la saga, ma l’atmosfera natalizia e la presenza di un babbo natale assassino almeno sono in tema con il film originale. L’antagonista della vicenda è interpretato da Mickey Rooney, l’attore che detiene il record di carriera artistica più lunga di sempre ed unico attore ancora in vita ad aver recitato in un film muto (della vecchia generazione, The Artist non conta!). Mickey Rooney interpreta il proprietario di un piccolo negozio di giocattoli di probabile origine italiana dato che suo figlio si chiama Pino. I due oltre a vendere i giocattoli li producono anche ed i loro giocattoli sono particolari, prendono vita e sono anche parecchio incazzati! Quando uscì questo film c’èra stata un pò l’esplosione dei film horror con giocattoli dovuta al successo di Puppet Master, Chucky: la Bambola Assassina e Dolls, quest’ultimo prodotto da Brian Yuzna che è anche il produttore e co-sceneggiatore di questo film (e regista del precedente episodio).
Questo film non è affatto spaventoso ed è assolutamente privo di tensione ma ha comunque una storia dignitosa e soprattutto alla fine è parecchio divertente. L’unica cosa che da un pò di fastidio è che si dilunga un pò troppo nella prima parte per poi concludersi in fretta e furia. Tra le scene da ricordare in questo film c’è sicuramente l’attacco di un esercito di giocattoli alla baby sitter ad al suo ragazzo.

Miglior film della saga dopo l’originale Silent Night, Deadly Night. Anche questo ha poco a che spartire con la saga. Resta comunque un valido filmettino horror leggero adatto al periodo festivo.

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